MeRa Ottobre: Una ragazza chiamata autunno

 

 MeRa Ottobre – Cose Nostre:

I suoi lineamenti, oltre che collane, orecchini e piume, tradiscono
la sua appartenenza ad un popolo indigeno americano. Appartiene infatti alla Nazione dei
Wikwemikong, che vuol poi dire Baia dei Castori, che viveva da queste parti molto tempo prima
che vi arrivassero gli europei. Siamo in Canada, nella regione dell’Ontario. Lo sguardo è fiero,
e non si abbassa nemmeno incrociando quello del primo ministro canadese Justin Trudeau. Che, lui sì, effettivamente ha ben ragione a temere questa ragazzina. Che cosa ci si può infatti aspettare  di bene da una ragazzina che si chiama Autunno, Autumn Peltier per l’esattezza? Da una ragazzina che porta appiccicata alla propria pelle e alla propria vita una stagione
fatta, da una parte, di morte e ingrigimento, dall’altra di tenaci promesse di vita futura? Una stagione in qualche modo al bivio: da una parte la possibilità concreta della fine della vita, dall’altra l’attesa di una nuova vita? Qualcuno ha pur detto che l’autunno porta in
sé il sogno della primavera, o no? Ebbene, Autumn ha deciso, come tutto il suo popolo, come
tanti altri ragazzi e ragazze in giro per il mondo, di non starsene tranquilla ad aspettare
che i grandi distruggano il mondo in cui viviamo. Non si è spaventata della sua giovane
età o del fatto che una ragazzina come lei non la bada nessuno, e appena ha potuto ha detto,
papale papale, al suo primo ministro che non era per niente d’accordo con le scelte del governo
canadese in fatto di protezione della natura. Eravamo nel lontano dicembre
del 2016, e la nostra terribile ragazzina aveva solo 12 anni. Aveva
già parlato, l’anno prima ma non perde tuttora occasione di farlo, al Children’s Climate Change Conference in Svezia, assieme a tanti altri ragazzi giunti da tutto il mondo per far ascoltare la
propria voce in difesa della terra e dell’acqua. E cioè del diritto di ogni bambino a crescere in un
mondo bello e sano. Eh sì, perché questa nostra terra non è solo di chi la vuole sfruttare per
i propri comodi o affari. Dio ci rassicura che è di tutti: dono e allo stesso tempo impegno! Ma
si sa, i ragazzi e le ragazze sono cocciuti e determinati, e non si dimenticano tanto presto delle
promesse fatte dai grandi. Per questo sono temuti dagli adulti e dai potenti. Perché sono come
castori che non si arrendono finché l’albero non è ben rosicchiato. E se per un po’ di tempo
sembrano starsene zitti, è solo perché ne stanno architettando un’altra delle loro.
Pensate che bello sarebbe se ogni primo ministro su questa terra avesse da fare i conti con la sua Autumn di turno! Ma ci sono in giro ragazzi e ragazze disposti ad essere l’autunno e
l’inverno, ma anche la primavera e l’estate di questo nostro mondo, fragile ma bellissimo?

Fabio Scarsato

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