Grazie fra Simplicio

Oggi nel cassetto della memoria ho ripescato la mia storia legata a questo bellissimo giornale per ragazzi. La devozione per Sant’Antonio nella mia famiglia è davvero antica e mi piace raccontarla agli altri con lo stesso orgoglio con cui si mostra un antico gioiello di famiglia: la mia bisnonna imparò a leggere grazie alla rivista di Sant’Antonio, ma i suoi genitori sospesero l’abbonamento perché temevano che, imparando a leggere e scrivere, potesse scrivere lettere d’amore agli innamorati. Solo molti anni dopo il messaggero di Sant’Antonio divenne un appuntamento fisso nella cassetta della posta della mia famiglia. Mia nonna poi aveva abbonato me e le mie sorelle al Messaggero dei Ragazzi: ricordo perfettamente le rubriche, i poster che venivano inviati con la rivista e che facevano bella mostra nella mia cameretta, ma soprattutto ricordo quando accompagnavo mia nonna a fare il vaglia postale per il pane agli orfanelli di Sant’Antonio: non siamo una famiglia ricca, tutt’altro!, ma come diceva sempre mia nonna prima e mia mamma dopo, anche nel poco si può condividere con chi ha anche meno di noi. Oggi mi sono ritrovata qui: ormai sono adulta, e la maturità porta con sé tante responsabilità, pensieri, dubbi sul futuro: in un momento così difficile per il mondo penso alla tristezza di trascorrere la Santa Pasqua lontana dalla mia famiglia, senza il conforto dell’Eucarestia. Allora ho deciso di fare un piccolo regalo a distanza a mia mamma: dopo tanto tempo le ho rinnovato l’abbonamento al Messaggero di Sant’Antonio, e non ho fatto mancare un contributo per le opere di carità della Basilica. Scusa per la mail così lunga Fra Simplicio, ma durante la mia gioventù sei stato spesso il mio compagno di riflessioni, la mia guida spirituale a distanza, e anche se ormai non sono più una ragazzina volevo ringraziare anche te per la donna che sono diventata e che diventerò. Non è una strada sempre facile, ma quando ad un bivio scegli di percorrere il bene invece del male, riguardando indietro la strada percorsa non puoi non pensare a tutte le persone che ti hanno portato fin qui. Ciao!

Chiara

 

Carissima Chiara,

Accidenti, mi sto emozionando, e non vorrei che mi scendesse qualche lacrima… Grazie Chiara! È per una lettera come questa che vale la pena fare quello che facciamo, e continuare a farlo anche in tempi non certo facili. Farlo “in perdita”, o meglio “in fiducia”: di poter essere uno strumento, semplice e povero, nelle mani di Dio.

Fra Simplicio