Fantastico e fantasy

Buonasera, fra simplicio,
sono una ragazza di 34 anni, che ha conosciuto il signore da fine 2014. ho sempre frequentato gli ambienti del rinnovamento carismatico da quando ero alle superiori, poi, come tutti i ragazzi, mi sono un po’ persa per la strada. nel 2014 ho ricevuto una grazia enorme, ero in pericolo di vita e il signore mi ha salvata, e da allora cerco di ringraziarlo e, nel mio piccolo, di seguire la sua strada.
da quando ho 16 anni, come hobby, nel tempo libero scrivo e, come da oggetto, uno dei miei argomenti preferiti sono le storie che hanno per tematica il fantastico e il fantasy. ultimamente, però, mi chiedo se non siano in contrasto con la fede cristiana (in quanto nel fantasy, come penso lei sappia, si parla molto spesso di magia, ci sono creature non umane, ma soprattutto persone con poteri e maghi) e mi chiedo, se nelle mani delle persone che leggono, queste storie non possano diventare un rischio di spinta verso le discipline che non mettono al centro l’azione dello spirito santo ma, appunto, la magia.
un conto sono le pagine di un libro, la finzione, una trama inventata e scritta per divertirsi e giocare con la fantasia, e un conto è la vita reale e, avendo frequentato il rinnovamento fin da ragazzina, avendo visto con i miei occhi sia l’azione di dio che quella del maligno, so bene quali siano i rischi di portare e provare delle cose del genere nella propria vita: so cosa sono i problemi spirituali, più o meno da cosa derivano, e le conseguenze che possono avere sulle persone.
come potrei fare per avere discernimento se quello che sto scrivendo è un progetto “buono”, nei piani di dio per me, e ovviamente, non potenzialmente dannoso o deviante per le persone che lo potrebbero leggere?
come posso conciliare la fede e questa mia passione?
in quello che scrivo tento di mettere sempre messaggi positivi: amore, amicizia, tenacia, coraggio, sincerità, altruismo, sacrificio; mi dico di prendere spunto da J. R. R. Tolkien, che ha scritto il signore degli anelli, libro capostipite della letteratura fantasy, ed era cristiano, ma lo stesso ho diversi dubbi. io so che al centro del mio cuore c’è cristo e tento di rimanere più che posso ancorata a lui nella preghiera e nei sacramenti, ma più che altro ho timore di poter indurre le persone su percorsi sbagliati.
la ringrazio fin da subito dell’attenzione e del tempo che mi concede,
un saluto,

Sara on mars, 34 anni

Cara Sara,

ti ringrazio per la tua lettera e per la tua bellissima – e niente affatto scontata – sensibilità.Le domande che poni a te stessa e che ora hai condiviso con me sono belle e impregnate di una fede ricca e sentita.Come prima cosa, penso che il punto di partenza sia capire quali sono i valori cristiani che vuoi trasmettere e da questi cominciare a raccontare la tua storia. Se ci pensi, spesso la fede viene raccontata per metafore… lo stesso Gesù parlava al popolo e ai suoi stessi discepoli attraverso le parabole, perché era la via più diretta per arrivare al cuore delle persone.  Certo, tu mi dirai: “Gesù mica parlava di maghi e mostri”, ma cosa sono loro se non la personificazione del bene e del male?Sicuramente deve sempre esserci un limite oltre il quale non spingersi oltre, e quello sarai tu a doverlo stabilire; credo, tuttavia, che alla fine sia importante trasmettere il messaggio cristiano per eccellenza, ovvero che il bene vince sul male e questo non passa di certo inosservato ai lettori.

Potrebbe esserti di aiuto trovare qualcuno di cui tu ti fidi che sia disposto a farti da “specchio”, cioè a leggere uno dei tuoi racconti e rimandarti il suo vissuto e le sue opinioni a riguardo. In questo modo hai un confronto concreto e non il costante dubbio di non sapere cosa le persone potranno ricevere dalle tue parole.

Un caro saluto, Fra simplicio